Tanzania - Repubblica Unita di Tanzania
La Tanzania formalmente Repubblica Unita di Tanzania è uno stato dell'Africa orientale. Confina a nord con Kenya e Uganda, a ovest con Ruanda, Burundi e Repubblica Democratica del Congo, e a sud con Zambia, Malawi e Mozambico. A est è bagnata dall'Oceano Indiano. Dar es Salaam è la città più grande ed è stata la capitale fino agli anni settanta. Il trasferimento delle funzioni amministrative nella nuova capitale designata Dodoma, posta nel centro della Tanzania, non è stato ancora completato. Il nome "Tanzania" è un portmanteau creato dalla fusione di "Tanganica" (nome della colonia britannica che corrisponde alla Tanzania continentale) e "Zanzibar"; fu adottato quando i due soggetti si unirono nel 1964. In Tanzania sono stati ritrovati alcuni dei più antichi reperti fossili umani. La Gola di Olduvai, in particolare, è stata resa celebre dagli scavi di Louis Leakey e altri. Si ritiene che circa 10.000 anni fa la Tanzania fosse abitata da una popolazione nativa di cacciatore-raccoglitore di ceppo linguistico khoisan. Intorno a 5000 anni immigrarono nella regione gruppi di lingua cuscitica, che introdussero l'agricoltura e l'allevamento. In tempi ancora più recenti la Tanzania fu colonizzata dai bantu provenienti dall'Africa occidentale, che oggi costituiscono il gruppo etnico principale. Arabi e persiani [modifica] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Epoca shirazi. All'inizio del secondo millennio a.C. sulle coste della Tanzania sull'Oceano Indiano iniziarono a nascere insediamenti commerciali persiani e arabi. L'interscambio culturale fra arabi e bantu contribuì in gran parte a formare la cultura odierna della regione, e tra l'altro portò alla nascita della lingua swahili, oggi lingua ufficiale della Tanzania. Il commercio di risorse provenienti dall'entroterra africano (avorio, oro e in seguito anche schiavi) consentirono agli insediamenti arabo-persiani di fiorire, trasformandosi in vere e proprie città, come Kilwa; complessivamente, questa epoca di grande sviluppo viene ricordata col nome di epoca shirazi ("epoca persiana"). I rapporti fra bantu e arabi continuarono a essere determinanti per la costa orientale della Tanzania per gran parte del millennio. Nel 1840 Zanzibar divenne capitale di un potente sultanato, legato a quello di Oman. Gli arabi portarono in Africa Orientale la loro cultura, il loro alfabeto, la loro letteratura, l'Islam e coltivazioni come i chiodi di garofano. Le grandi esplorazioni [modifica] Gli europei, e in particolare i portoghesi, tentarono una prima colonizzazione della costa orientale dell'odierna Tanzania verso l'inizio del XVI secolo, venendo poi scacciati dagli arabi. L'interesse dell'Europa si riaccese solo verso il XIX secolo. I buoni rapporti fra il sultanato di Zanzibar e l'Europa consentirono a esploratori tedeschi, britannici e di altre potenze europee di dare vita a una serie di missioni esplorative nell'entroterra africano a partire dalla costa orientale. Nel 1848 il tedesco Johannes Rebmann fu il primo europeo a vedere il Kilimanjaro; nove anni dopo, Richard Francis Burton e John Speke giunsero sulle sponde del lago Tanganica. Fu anche in questo periodo che David Livingston intraprese le sue celebri missioni alla ricerca delle sorgenti del Nilo. Agli esploratori seguirono i missionari. Africa Orientale Tedesca [modifica] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Africa Orientale Tedesca. Verso la fine del XIX secolo le diverse potenze europee iniziarono a consolidare le proprie posizioni nell'area in ottica coloniale. Nel 1884 il tedesco Karl Peters convinse diverse tribù della regione dei Grandi Laghi ad accettare l'autorità della Germania, e dopo la Conferenza di Berlino del 1885 l'odierna Tanzania continentale divenne formalmente Africa Orientale Tedesca. Nel 1890 venne firmato il Trattato di Helgoland-Zanzibar, col quale Zanzibar diventava protettorato britannico. L'amministrazione tedesca portò un periodo di grande sviluppo, costruendo infrastrutture e introducendo nuovi tipi e nuove tecniche di coltivazione; allo stesso tempo, essa fu anche estremamente rigida nei confronti della popolazione locale, soffocando nel sangue diversi tentativi di rivolta fra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, come la celebre rivolta dei Maji Maji (1907). Alla fine della Prima guerra mondiale, l'Africa Orientale Tedesca fu occupata dagli inglesi, dopo un lungo periodo di guerra e guerriglia.